Il seguente articolo è tratto dal Corriere Imprese di Bologna.
Tante le storie degli startupper REP che stanno riscuotendo successo!

“Trovare un bravo fornitore all’estero. Firmare un buon contratto di locazione. Redigere un piano che imponga il breakeven.
Non basta una buona idea per fare un’azienda, serve più attenzione anche a questi aspetti per evitare di chiudere prima ancora di cominciare. E chi, meglio di un manager navigato, può insegnare a risvegliare questa coscienza in un aspirante imprenditore? Questa è la filosofia che dal lontano 1985 muove l’associazione francese Réseau Entreprendre e che da allora l’ha portata a creare 100mila occupati tra Cile, Marocco, Senegal, Tunisia ed Europa in cui è presente con 118 sedi. Solo l’anno scorso questo ente fondato da André Mulliez, ad del gruppo Phildar e già in Auchan, ha accompagnato duemila progetti e creato 28mila posti di lavoro. E dal 20 giugno, dopo il Piemonte e la Lombardia, Reseau Entreprendre sbarcherà anche a Bologna (Auditorium Ducati in Via Antonio Cavalieri Ducati 3, dalle ore 18).
«L’Emilia-Romagna rappresenta una scelta sia di prossimità geografica e operativa, sia per il tessuto imprenditoriale che contraddistingue questa regione – spiega Arturo Tedeschi, presidente uscente di RE Italia -. Un tessuto sano, fatto di aziende capaci di coniugare una grande tradizione imprenditoriale a uno spiccato orientamento all’innovazione».
A Bologna Reseau Entreprendre si avvarrà di «docenti» attinti dai soci Gruppo Maccaferri, Price Waterhouse Cooper, Petrolifera Italorumena, Day Ristoservice, Open Group, Ag-Group, Studio commercialisti e revisori associati Sassi e Sartoni Galloni, Ruggero Mazza commercialista ed Emila Banca, mentre a livello nazionale il supporto finanziario è garantito da Bnl. Così di primo acchito qualcuno potrebbe domandarsi «Ma dove sta la differenza con un incubatore di startup?» «Noi non diamo assistenza, né affitto, la nostra è trasmissione di sapere — risponde Aldo Ravaioli, presidente RE Italia — facciamo più di una selezione: all’inizio valutiamo l’uomo e se la sua idea è meritevole di un business plan, poi un secondo comitato di convalida di 10 imprenditori guarda la documentazione fornita e sancisce l’ingresso o meno nel percorso di affiancamento, un terzo comitato si occuperà poi del finanziamento-. La percentuale di rientro dei prestiti fatti a questi giovani imprenditori è del 97%».
La tutorship dura tre anni e i docenti non possono investire nelle startup. Tra loro Reseau Entreprendre annovera i manager del gruppo tessile Miroglio, dell’azienda vinicola Ceretto Vini e di Michelin. Che insegnano ai giovani tutti i trucchi del mestiere, selezione dei collaboratori e dei fornitori, consigli ed esperienze per guidare il business quotidiano, sviluppo del piano industriale. Tra i casi di successo dell’associazione c’è anche Al-Va: i suoi veicoli elettrici per lo street food sono arrivati sino in Portogallo.
Vedremo se anche la via Emilia sarà promossa.”

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